Trasparenze al limite si contrappongono a materiali opachi e tecnici, quasi plastici nella passerella di J. W. Anderson. È una sperimentazione materica che va al di la dei limiti del corpo fino a raggiungere volumi ed effetti quasi scultorei.
Per David Koma invece l’ispirazione è all’arte marziale giapponese del Kyudo. Bianco e nero contrapposti, rosa cipria e blu klein mixati e proposti con un tocco grafico dai risultati interessanti. Abiti portabili quanto irriverenti che matchano seta e pelle.
Ultra femminili e sensuali le proposte di Julien Macdonald: trasparenze che nulla lasciano all’immaginazione, intarsi ed applicazioni lucido-opaco che sottolineano silhouette ultra slim. Abiti con i quali girare per le strade delle nostre città risulta praticamente impensabile, ma che lasciano sognare notti principesche.